Premio Chiara

L’Associazione AMICI DI PIERO CHIARA, col sostegno della Provincia di Varese, il patrocinio della Presidenza Regione Lombardia e i contributi della Repubblica e Cantone Ticino, del Comune di Varese, del Comune di Luino, della Camera di Commercio di Varese, indice il Premio Chiara 2014, XXVI edizione.
Sono ammesse a concorrere raccolte di racconti in lingua italiana edite in Italia e nella Svizzera italiana, tra il 1° maggio 2013 ed il 30 aprile 2014.
Gli Editori e gli Autori che intendono partecipare al Premio Chiara 2014, dovranno far pervenire, entro e non oltre venerdì 2 maggio 2014, 13 copie del libro alla segreteria del Premio: Associazione AMICI DI PIERO CHIARA, Viale Belforte 45, 21100 Varese (orari da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 14.00), unitamente alla scheda di partecipazione debitamente compilata scaricabile con il bando di concorso dal link seguente. Scarica il bando di concorso del Premio Chiara 2014

Vincitore dell'Edizione 2014

Giulio Questi
con Uomini e Comandanti, Einaudi ha vinto la XXVI edizione del Premio Chiara!

Questa la decisione della Giuria Popolare del Premio, 150 giurati italiani e della Svizzera italiana, resa nota con lo spoglio in diretta delle schede di voto durante la Manifestazione Finale domenica 26 ottobre nella splendida Villa Ponti, Sala Napoleonica, Varese.

I 3 finalisti Davide Barilli, Gianni Celati e Giulio Questi sono stati intervistati da Luigi Mascheroni. La manifestazione si è svolta alla presenza delle Autorità Regionali, Provinciali, Comunali, del Canton Ticino, degli Sponsor e degli Enti sostenitori del Premio, oltre ad un folto e interessato pubblico.

Ad aggiudicarsi il Premio della Stampa è stato Gianni Celati. Il Presidente di Giuria Franco Tettamanti, Corriere della Sera cultura, tempo libero, ha conferito il Premio, un’opera donata dall’artista Giovanni La Rosa.

Finalisti del Premio Chiara 2014

  • Davide Barilli, La nascita del Che. Racconti da Cuba, Aragno
  • Gianni Celati, Selve d’amore, Quodlibet
  • Giulio Questi, Uomini e comandanti, Einaudi
La designazione tra le 60 opere pervenute alla Segreteria del Premio, è stata effettuata da un Comitato di Grandi Lettori composto da: Romano Oldrini (Presidente), Vittorio Colombo, Luca Crovi, Robertino Ghiringhelli, Luigi Mascheroni, Mauro Novelli, Ermanno Paccagnini, Gerardo Rigozzi, Luca Saltini, Gianni Spartà, Andrea Vitali.

A ciascuno dei vincitori sarà assegnato un Premio di duemilacinquecento euro.

Sarà compito ora della Giuria Popolare, composta da 150 lettori italiani e ticinesi, che riceverà gratuitamente i volumi finalisti, designare il Vincitore del Premio Chiara 2014 che riceverà altri tremila euro.
Davide BarilliLa nascita del Che. Racconti da Cuba Davide Barilli, La nascita del Che. Racconti da Cuba, Aragno
Nelle pagine dei racconti La nascita del Che, a partire dal primo, eponimo, attraverso un io narrante che fa pensare al Hrabal di Una solitudine troppo rumorosa, passa un’aria assiepata e sfatta, di astuzia e decadimento, di inganno e di destino. Da un lato c’è la voce dell’avventura dentro un mondo che può (ancora) prestarsi all’imprevisto, alle folgorazioni di un ancora credibile fantastico naturale, dall’altro la registrazione di un inganno ottico, di una realtà che accade nella storia (e che dunque ne subisce i sussulti, ne enfatizza gli scarti, ne osserva le infiltrazioni, le ruggini, le crepe). Ma realtà che accade anche nella memoria, e in una memoria a sua volta sdoppiata: per un verso l’illusione di un mondo sensibile, per altro verso il confronto con un vuoto o un’assenza, il tentativo di colmare un bisogno d’incontro che passa attraverso le tracce di qualcosa che giace nello sprofondo di un immaginario labirinto del possibile. Il tutto addensato in una scrittura satura, piena d’echi; impastato in un linguaggio che assomiglia alla sorprendente e surreale baia de Regla (paesaggio di un cimiteriale acquatico, metafora di un raggrumarsi delle Storie) che anima buona parte delle pagine finali.

Davide Barilli è nato a Parma nel 1959. Ha pubblicato tre romanzi, La fascia del turco (1989), Musica per lo zar (2001), Le cere di Baracoa (2009) – nella terna finalista del premio Fabriano 2010 – e raccolte di racconti, Poltrona per acqua (1998), La casa sul torrente (1998), e Piombo e argento (2003). A Cuba ha dedicato una serie di brevi testi, illustrati da pittori, uno dei quali, Carte d’Avana (2010), è stato vincitore del premio per la narrativa di qualitàal Festival della Microeditoria nel 2011. Lavora come giornalista alla Gazzetta di Parma.
Gianni CelatiSelve d’amore Gianni Celati, Selve d’amore, Quodlibet
Quattro bellissimi racconti inediti di Gianni Celati, che continuano idealmente i Costumi degli italiani del 2008, e trattano della vita randagia e molto conturbata dell’epoca tra adolescenza e prima giovinezza. Nel primo si racconta dell’agitazione erotica che serpeggia tra le mura domestiche del narratore, perso nelle «selve amorose» dove chi va sbaglia strada, come dice Ariosto. Poi lo strano caso Mucinelli, un investigatore la cui sola presenza mette in subbuglio l’assessore Rovina e gli altri protagonisti dei corrotti traffici della cittadina. Nel terzo il matrimonio del fratello maggiore con la figlia del ricco industriale Bellavista; e infine la meravigliosa ultima notte di Pucci prima del suo ricovero in manicomio. Emersi dal fondo dei ricordi autobiografici di Celati, questi racconti toccano con una comicità soffusa e una leggera malinconia gli aspetti più riconoscibili e consueti della razza umana.

Gianni Celati vive da molti anni in Inghilterra, dopo aver lasciato Bologna. Ha scritto bellissimi libri di narrativa: Le avventure di Guizzardi, La banda dei sospiri, Lunario del paradiso; poi Narratori delle pianure, Quattro novelle sulle apparenze, Verso la foce; e i più recenti Avventure in Africa, Cinema naturale, Fata Morgana. Ha scritto per il teatro, tradotto narrativa dall’ingelse e dal francese, scritto saggi (una parte raccolti in Finzioni occidentali). E’ inoltre autore di film: Cinema all’aperto e Diol Kadd. Con Quodlibet Compagnia Extra ha pubblicato Costumi degli italiani (2009), Conversazioni del vento volatore (2011) e Comiche (2012).
Giulio QuestiUomini e comandanti Giulio Questi, Uomini e comandanti, Einaudi
Questo libro è una specie di miracolo: pensavamo di aver già letto la migliore letteratura sulla resistenza, quella scritta dai diretti protagonisti, ma non avevamo ancora scoperto la voce viva, limpida, smaliziata e potente dei racconti di Giulio Questi. Ex partigiano poi regista di culto, oggi novantenne film-maker di cortometraggi che spopolano in rete, Giulio Questi ha partecipato giovanissimo alla guerra di liberazione tra Val Seriana e Val Brembana, e di quell'esperienza ha scritto nell'immediato dopoguerra dando vita a racconti portentosi, crudi e umanissimi. Su quei temi l'autore è tornato cinquant'anni dopo, a completare una raccolta che vede ora per la prima volta la luce. In mezzo, tutta una vita piena di incontri e avventure, ma soprattutto di cinema. Con uno sguardo "fenogliano" (con Fenoglio, prima della morte, Questi stava ragionando su una trasposizione cinematografica di "Una questione privata") questi racconti ci restituiscono la complessità di una scelta morale, vitale e violenta insieme, riuscendo a mescolare realismo e visionarietà. La Resistenza di Giulio Questi è lontana da ogni retorica: nelle sue storie a volte feroci, ma sempre accese dall'ironia e dall'intelligenza, la guerra e la giovinezza si sovrappongono in un’avventura che comprende il terrore, la sconsideratezza, il coraggio, la dignità, la fame, il freddo, la casualità dei gesti e l'impellenza dei desideri. Ma ci sono anche racconti onirici, d'indagine psicologica, che trascinano il lettore nel tempo e nello spazio, fin nella Colombia di G.G. Màrquez, continuando a raccontare i fantasmi dell'animo umano, le sue crepe e anche la sua inesauribile vitalità.

Giulio Questi Bergamo, 1924. E’ un regista, sceneggiatore e attore cinematografico (ha recitato nella Dolce vita di federico fellini). E’ considerato uno dei più originali registi italiani. Nel 1967 ha diretto Se sei vivo spara, uno spaghetti-western epocale, che trae ispirazione dalla sua esperienza di partigiano e che venne sequestrato per le sue scene violentissime. Dal 1968 è La morte ha fatto l’uovo, giallo sui generis ambientato in un allevamento di polli, una critica al consumismo imperante. Negli ultimi anni ha girato fortunati cortometraggi. Alcuni suoi racconto sono stati pubblicati sul “Politecnico” di Vittorini.

Appuntamenti nel Premio Chiara Festival del Racconto 2014 con i tre Finalisti

Sabato 25 ottobre ore 17.15, Biblioteca Cantonale, Lugano
Presentazione dei Finalisti
intervistati da Robertino Ghiringhelli, Gerardo Rigozzi, Andrea Vitali

Domenica 26 ottobre ore 17.00, Sala Napoleonica, Ville Ponti, Varese
Manifestazione finale e Premiazione del Vincitore del Premio Chiara 2014
con spoglio in diretta delle schede della Giuria Popolare
I Finalisti saranno intervistati da Luigi Mascheroni
Premiazione della Sezione Segnalati 2014
Conferimento del Premio della Stampa
Conduce la manifestazione Claudia Donadoni.